Di pietra e di luna - Nadia Bertolani
Ilaria conserva gelosamente e con tanta vergogna un quaderno che per anni, insieme alla testa di una medusa, l’ha tormentata. Finalmente, in un probabile atto di coraggio, decide di bruciarlo, ma il destino le impedisce di portare a termine il suo intento. In un racconto concitato, con una scrittura graffiante ma efficace, come riporta nel testo la stessa autrice, Nadia ci trascina nel mondo nostalgico, infelice e amaro dei protagonisti, dove gli animi sembrano arrendersi all’idea di proseguire un esistenza che non è vita. Come in ogni suo libro che ho letto fino a questo momento, Nadia, però, lo fa con un occhio rivolto al futuro e con la speranza che le cose possano cambiare. Pur non sapendo se questo riscatto ci sarà, il lettore è portato a leggere il libro fino all’ultimo rigo con il desiderio di scoprirlo. Tutti i personaggi di questo racconto sono ben costruiti, ma nel mio cuore il posto d’onore lo ha sicuramente Anapi.